Narrazioni

LETTERATURA

Una delle più importanti opere che riguarda i minerali e i metodi di estrazione è certamente il De re metallica di Giorgio Agricola (1490-1555), conosciuto come il padre della mineralogia.
In un passo così descrive il metodo di estrazione del sale marino:

"Tutto essendo preparato e chiusa la comunicazione col mare, si apre la chiavica del serbatoio che contiene l'acqua marina pura e mista di acqua di pioggia o fiume e tosto i fossati della Salina si riempiono. Si apre quindi la prima catarrata che dà accesso all'acqua del fosso al primo bacino. Intanto che il sole la concentra, l'acqua depone le sostanze terrose. Allora si fa passare quell'acqua nel bacino seguente sino a che per l'ardore dei raggi del sole l'acqua si condensi di più e deponga il sale. Poco dopo s'apre la catarrata del bacino seguente. Quando le acque vi sono rimaste in un certo spazio di tempo, s'apre l'adito all'ultimo bacino nel quale finalmente tutta l'acqua si cambia in sale. I primi rimasti vuoti tornano a riempirsi e intanto si stacca il sale del bacino con dei rastrelli e si estrae con delle pale".


Estrazione del minerale con punta e mazzetta. Xilografia tratta dal "De re metallica" di Agricola (1556)

Diversi spazi alle tecnologie estrattive, sono dedicate nelle due oper di Vannoccio Biringucci, "Bergbuchlein" e "La Pirotechnia".









CINEMA

Il petroliere (USA, 2007)
Regia: Paul Thomas Anderson
Con: Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Claran Hinds

TRAMA:
1898: il cercatore d'argento Daniel Plainview accidentalmente scopre un deposito di petrolio in una delle sue miniere. Dopo aver fatto analizzare un campione di roccia, in cui viene confermata la presenza di petrolio, Plainview comincia le operazioni di estrazione. In poco tempo guadagna abbastanza soldi da poter mettere in piedi una piccola compagnia di estrazione. Uno dei suoi lavoratori viene ucciso in un incidente sul lavoro e Plainview prende con sé il figlio rimasto orfano, approfittando della sua dolce presenza per aumentare la sua rispettabilità e mentendo sul suo passato (dirà che la moglie è morta dandolo alla luce). Con l'aiuto del ragazzo, il cui nome è H. W., Plainview espande la propria impresa. Nel 1911 è ormai uno dei petrolieri di maggior successo della California.

TRAILER




L'Italia non è un paese povero (Italia, 1960)
Regia: Joris Ivens, con la collaborazione di Paolo e Vittorio Tavani, Tinto Brass e Valentino Orsini

Nel 1959, Enrico Mattei, ex partigiano, democristiano e capitalista di Stato, chiede a Joris Ivens di realizzare un film sul crescente impegno dell'ENI nell'attività di estrazione del petrolio e del metano in Italia e all'estero, nella raffinazione e nella creazione di una capillare rete di distribuzione in Italia, e nella costruzione della prima centrale nucleare a Latina.
L'"Italia non è un paese povero" è diviso in  tre parti:
  • la prima parte, "Fuochi della Valle del Po", segue la ricerca, l'estrazione e la distribuzione del metano che da Cortemaggiore raggiunge industrie e paese del Nord Italia;
  • la seconda parte è divisa in due frammenti: "Due città", che fa conocere i vantaggi ottenuti da Venezia e Ravenna, luoghi chiave per la raffinazione degli idrocarburi; e "La storia dei due alberi", girato in Lucania, in cui la misera vita di 7 famiglie contadine che dipendono da un unico albero di ulivo, è contrapposta alla prospettiva dei futuri benefici del cosiddetto "albero di Natale", ossi il pozzo estrattivo che con la sua fiamma permanente controllerà la fuoriuscita del gas;
  • la terza ed ultima parte, "Appuntamento a Gela", ha come protagonisti due sposi, un operaio piacentino e la sorella di un pescatore siciliano, alla cui unione si accompagna l'installazione di una piattaforma.

Locandina del film

 Regia : Joris Ivens, con la collaborazione di Paolo e Vittorio Taviani, Tinto Brass e
Valentino Orsini. Il commento è di Alberto Moravia e Corrado Sofi
Regia : Joris Ivens, con la collaborazione di Paolo e Vittorio Taviani, Tinto Brass e
Valentino Orsini. Il commento è di Alberto Moravia e Corrado Sofia
egia : Joris Ivens, con la collaborazione di Paolo e Vittorio Taviani, Tinto Brass e
Valentino Orsini. Il commento è di Alberto Moravia e Corrado Sofia

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